L’esposizione chiude le attività dedicate al centenario della prima guerra mondiale, che hanno permesso di rinnovare le chiavi di lettura e interpretazione sull’evento che ha dominato il primo Novecento e lasciato un’eredità storico-politica che ha condotto alla seconda guerra mondiale.
La mostra, organizzata dalla Città di Varallo in collaborazione con l’Istituto e altri soggetti, parte dalle grandi manovre del 1907, una simulazione bellica che coinvolse il territorio valsesiano tra la fine di agosto e i primi di settembre, e propone un percorso di ricostruzione di luoghi e simboli del periodo, privilegiando la prospettiva del fronte interno, cioè della società civile la cui quotidianità fu sconvolta con profonde ripercussioni affettive e materiali.
Si inizia dalla posta, simbolo della comunicazione tra le famiglie e i soldati, per passare all’osteria, già luogo di svago che nel pieno del conflitto diventa, per i diradati avventori, luogo di circolazione di notizie vere e false; si prosegue con l’ospedale militare, ambiente che allude alla dimensione cruenta della guerra e che richiama il ruolo di sussidiarietà dell’Ospedale Militare di Novara che ebbe il Santissima Trinità di Varallo.
Il percorso continua con la ricostruzione di ambienti sacri dove è ancora possibile trovare gli ex voto di chi scampò dalla guerra, di un’aula scolastica d’epoca, dove si mescolavano educazione e propaganda patriottica, di un ambiente dedicato alle donne del tempo, che caricarono sulle proprie spalle compiti e responsabilità tradizionalmente demandate ai maschi ed ebbero un ruolo fondamentale nell’assistenza alle famiglie e ai soldati al fronte.
Uno spazio importante e suggestivo è dedicato ai personaggi valsesiani la cui storia appare particolarmente significativa, non solo per le vicende belliche, ma anche per le lezioni umane che se ne possono trarre, proposte attraverso un video in cui alcuni attori impersonano suggestivamente protagonisti e testimoni.
Le sezioni conclusive della mostra sono dedicate al tema della partenza per il fronte sulla tradotta e all’esperienza bellica nella trincea. Correderanno gli spazi espositivi materiali d’epoca: oggetti, divise, armi, cartoline, giornali, fotografie, raccolti attraverso la generosa disponibilità di collezionisti o attingendo alle risorse archivistiche e patrimoniali locali.