La mostra, realizzata dall’Anpi sezione Varallo-Alta Valsesia nell’occasione del 40o anniversario del conferimento della medaglia d’oro al valor militare alla città di Varallo per la Valsesia, raccoglie fotografie e testimonianze provenienti dall’archivio dell’Istituto e vede come protagoniste le donne che, a vario titolo e con modalità differenti, decisero di dare il loro contributo alla lotta partigiana.
Le curatrici Daniela Sacchi e Barbara Calaba, autrice dei testi poetici, hanno cercato di dare voce a tutte quelle donne che, nel periodo resistenziale, giunte alla consapevolezza della necessità di un impegno personale, scelsero di prendere posizione, rifiutandosi di continuare a non sapere, non capire, non vedere. Donne che, di fronte all’atrocità della guerra, decisero di fare “la cosa giusta”, agendo in prima persona affinché le cose potessero cambiare.
È proprio il tema della “scelta” il filo conduttore della mostra: come le donne sono poliedriche e multidimensionali, così, anche sul fronte della loro partecipazione alla Resistenza, diedero il loro contributo in vario modo, ciascuna seguendo le proprie inclinazioni, vocazioni, situazioni familiari. Ci fu chi continuò a svolgere il ruolo tradizionale di accudimento e chi, invece, lasciò la propria casa per prendere parte all’azione di lotta; chi salutò i propri uomini che partivano, per la guerra o per sempre, e chi accolse e nascose chi era in fuga; donne che percorsero chilometri e donne che, nell’invisibilità, diedero il loro appoggio esterno alla lotta. Tutte, comunque, confrontandosi quotidianamente con la paura, l’insicurezza, la povertà.
Si tratta di un percorso emozionale che intende condurre il visitatore non tanto nella ricostruzione storica di ciò che avvenne, quanto nella dimensione emotiva di quelle figure femminili che scelsero di “essere lievito” in un contesto storico che necessitava di un impegno civile personale.
Di qui il titolo della mostra, “Briciole di pane”. Il pane è cibo povero, il più semplice e umile, ma anche essenziale, che non manca sulla tavola, quello che sfama e nutre. Così come le donne che, anche nel silenzio e senza alcun riconoscimento ufficiale, riuscirono a donare se stesse e il nutrimento di cui erano portatrici. Inoltre, molte di esse furono “lievito” di cambiamento e di rottura di schemi radicati, intuendo e proponendo nuove modalità di essere donne e di relazionarsi con il mondo maschile.
La mostra è costituita da 39 pannelli con testi 25×40, 20 pannelli con fotografie 35×50 e 10 pannelli con fotografie 50×35.
Nel 2023 è stata realizzata una versione rinnovata della mostra costituita da 28 pannelli 70×50 e 16 pannelli 50×50.
Vedi la mostra riprodotta ne “l’impegno”, a. XXXIII, n. s., n. 2, dicembre 2013.
Guarda il video tratto dalla mostra.