La mostra “E da lì è incominciata la nostra odissea…”. Luoghi e storie di deportazione vercellese, biellese e valsesiana, si propone come compendio della ricerca relativa alla persecuzione razziale e alla deportazione dalla provincia di Vercelli negli anni 1938-1945. Traendo spunto e informazioni prevalentemente dalle ricerche di Alberto Lovatto e Cristina Merlo, si seguono le dolorose vicende di ebrei italiani e stranieri che condivisero l’esperienza dell’arresto, i tentativi di nascondersi e fuggire, l’epilogo della deportazione nei campi di sterminio.
La deportazione razziale interessò soprattutto il Vercellese: gli ebrei deportati dalla provincia furono per la quasi totalità inviati ad Auschwitz, dove risultano in gran parte uccisi all’arrivo al campo. I sopravvissuti furono solo tre e, tra questi, nessun italiano.
In secondo luogo, è affrontata la deportazione per motivi politici, che fu invece fenomeno più rilevante nel Biellese. Data la presenza della rete clandestina antifascista e della lotta armata partigiana, infatti, questa zona fu duramente colpita dalla repressione tedesca e fascista, con rappresaglie e rastrellamenti che portarono all’arresto e alla deportazione di decine di persone, per la maggior parte inviate al campo di Mauthausen e ai suoi sottocampi.
Non è tralasciato infine l’internamento militare in Germania che, all’indomani dell’8 settembre, interessò centinaia di ex militari vercellesi, biellesi e valsesiani che scelsero di non collaborare con la Repubblica sociale italiana.
Le vite dei deportati ebrei, politici e militari furono accomunate da un destino che quelle vite trasformò, spezzò e comunque segnò in modo incisivo: il pittore Renzo Roncarolo, che fu internato militare, ha lasciato una significativa testimonianza della tragedia della deportazione nei suoi disegni, che illustrano alcuni pannelli della mostra.
La mostra è costituita da 30 pannelli 70×100.
Guarda la mostra
- Introduzione, dati statistici, le leggi razziali, la Comunità ebraica di Vercelli
- L’internamento civile in Italia, l’occupazione tedesca e i primi arresti di ebrei
- La cascina dell’Aravecchia, il sequestro dei beni
- Giuseppe Leblis, gli ebrei stranieri, la “fattoria Hechaluz”, la famiglia Weiss
- La fuga in Svizzera, le famiglie Cingoli e Sacerdote
- Gli ebrei a Biella e Trino, gli arresti di ebrei nel Biellese, il campo di Auschwitz
- La deportazione politica, i casi di Netro e Sordevolo e di Postua
- I lavoratori coatti, gli internati militari, i campi di Mauthausen e Bolzano, il ritorno
- Bibliografia