Nel clima delle celebrazioni per il trentesimo anniversario della Resistenza, nel 1974, dopo alcuni mesi di discussione negli ambienti politici e resistenziali, fu costituito, per iniziativa di consiglieri provinciali e di ex partigiani, l’Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Vercelli. In esso confluì la Delegazione valsesiana dell’Istituto storico della Resistenza in provincia di Novara, promossa due anni prima dall’ex commissario politico delle formazioni garibaldine valsesiane Cino Moscatelli, che ne costituì, con il proprio archivio e biblioteca, una base fondamentale, tanto che fu deciso che il nuovo Istituto avesse sede proprio a Borgosesia.
Il 7 ottobre i soci fondatori si riunirono in una sala dell’Amministrazione provinciale e procedettero alla costituzione dell’Istituto, all’approvazione dello statuto e alla nomina degli organismi dirigenti. Presidente fu nominato Cino Moscatelli, vicepresidenti Giuseppe Ferraris e Antonino Villa.
Il 20 ottobre il Consiglio generale dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia – in base alla legge 16 gennaio 1967, n. 3 – accolse la domanda di associazione, ammettendo l’Istituto a far parte della rete degli istituti storici della Resistenza (che, all’epoca, erano ventitré).
Il 30 ottobre il Consiglio regionale del Piemonte approvò una legge di finanziamento degli istituti storici della Resistenza piemontesi, di cui anche il neonato istituto per la provincia di Vercelli poté beneficiare (essa sarà sostituita nel 1980 da una nuova legge, ancora in vigore).
Il 25 gennaio 1975 Giuseppe Fusi assunse la carica di segretario generale.
Nel 1976 le strutture dell’Istituto furono trasferite nella nuova sede, messa a disposizione dal Comune di Borgosesia.
L’Istituto poté contare fin dalla fondazione sull’apporto di un insegnante comandato dal Ministero della Pubblica Istruzione, messo a disposizione dall’Istituto nazionale.
In quei primi anni di vita (non facili a causa soprattutto della mancanza di personale fisso, a cui non potevano certo supplire integralmente collaborazioni volontarie) l’impegno prevalente fu rivolto all’organizzazione dell’archivio e della biblioteca; tuttavia non furono trascurate altre attività, quali corsi di aggiornamento per insegnanti, mostre fotografiche, conferenze e l’avvio della produzione editoriale, rivolta, in quella prima fase, soprattutto alla memorialistica partigiana.
Il 10 luglio 1977 l’incarico di segretario generale fu assunto da Teresa Ceralli, che lo manterrà fino al 1983.
Il 13 dicembre 1980 l’insegnante comandato Piero Ambrosio fu nominato direttore scientifico. Esattamente un anno dopo, Elvo Tempia Valenta succedette come presidente a Cino Moscatelli, scomparso il 31 ottobre, dopo lunga malattia.
In quello stesso anno iniziò le pubblicazioni la rivista “l’impegno”, di cui furono pubblicati i primi due numeri. A partire dal 1982 essa diventò trimestrale, trasformandosi in quadrimestrale nel 1987.
Il 16 gennaio 1982 fu decisa l’intitolazione dell’Istituto a Cino Moscatelli.
Il 29 novembre 1985 furono unificati gli incarichi di direttore scientifico e amministrativo (segretario generale).
Negli anni ottanta, ultimata la fase di organizzazione delle strutture di base e dei servizi archivistici e bibliografici, fu possibile, grazie anche all’assunzione di personale (tuttavia in numero limitato e in alcuni periodi insufficiente) e al consolidamento di un gruppo stabile di collaboratori, avviare progetti di ricerca di ampio respiro, qualificare la produzione editoriale e realizzare altre iniziative importanti quali convegni, mostre documentarie, laboratori didattici.
Nell’aprile del 1988 l’assemblea dei soci decise di integrare la denominazione dell’Istituto che, coerentemente con il dettato statutario, aveva sviluppato negli anni precedenti una vasta attività non solo concernente la storia della Resistenza ma, più in generale, la “società contemporanea”.
Il 14 marzo 1992 Luciano Castaldi subentrò alla presidenza a Elvo Tempia Valenta, che fu nominato presidente onorario.
Il 24 febbraio 1996, in seguito alla costituzione della nuova provincia di Biella, l’Istituto assunse la denominazione attuale.
Il 16 settembre 1999 l’incarico di presidente fu assunto da Gianni Mentigazzi.
Il 29 ottobre 2004 fu nuovamente eletto presidente Luciano Castaldi.
Nel mese di maggio 2005 fu trasferita a Varallo la sede operativa, che venne aperta al pubblico il 3 ottobre.
Dal 1 settembre 2009 Enrico Pagano, professore comandato, è subentrato a Piero Ambrosio nella carica di direttore.
Il 13 dicembre 2010 è stato eletto presidente Marcello Vaudano.
Il 17 dicembre 2011, in seguito alla modifica dello statuto approvata dall’assemblea straordinaria dei soci, ha assunto la denominazione di Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia.
Il 17 dicembre 2016 è stato eletto presidente Giorgio Gaietta, riconfermato nella carica il 15 dicembre 2018 e il 26 maggio 2022.