Descrizione
Grazie all’appassionato lavoro di Alessandro Orsi e Daniele Conserva la storia del Novecento valsesiano si arricchisce di un nuovo capitolo, dedicato a uno degli aspetti che hanno contribuito a costruire la cultura popolare degli italiani, la musica di intrattenimento.
Siamo un popolo che ama spesso accentuare gli elementi e i fattori che dividono e distinguono, avendo attraversato sanguinose esperienze e spaccature: la prima guerra mondiale con lo scontro tra interventisti e neutralisti, il fascismo e l’antifascismo, la guerra civile 1943-1945, la guerra fredda, senza citare le stagioni successive, di cui gli autori per il momento non si occupano. Ma abbiamo cantato le stesse canzoni, ballato le stesse musiche, vissuto gli stessi ritmi esistenziali: forse è poco per dire che siamo un popolo unito e compatto, ma serve anche questo, se vogliamo valorizzare ciò che accomuna.
In ogni caso è un dovere di chi fa storia indagare anche gli ambiti inusuali per delineare un ritratto completo della società: i sentieri della memoria che si addentrano nei ricordi legati al tempo libero e al divertimento possono offrire percorsi di importanza non minore rispetto a grandi temi come la politica o l’economia.
È sicuramente fondamentale studiare a fondo i momenti eccezionali, quelli che finiscono sui manuali scolastici, ma è altrettanto importante approfondire la storia della quotidianità, delle passioni, delle illusioni e disillusioni che hanno forgiato la cultura anche della laboriosa e dignitosissima periferia d’Italia in cui viviamo.
Come sulla scena del film di Scola “Ballando ballando”, tra le pagine di questo libro si alternano musicisti, cantanti, artisti di varia grandezza che recitano la parte che la storia ha loro assegnato o che hanno saputo costruirsi, con affreschi di vivo colore dedicati a figure come Dea Garbaccio, Felix Cameroni, Guerrino Allifranchini e tanti altri protagonisti di una storia affascinante, che si chiude alla soglia degli anni sessanta, con la rivoluzione musicale che accompagna il boom economico.
Il libro si correda di una vasta selezione di interviste a protagonisti della storia musicale e testimoni che propongono ricordi di vita vissuta da cui è possibile ricavare la straordinaria dimensione dell’argomento che gli autori hanno affrontato.
Infine, le proposte musicali: una scelta difficile nel vastissimo panorama disponibile, misurata e coerente con il quadro storico presentato, che non si limita alle canzoni più note, ma va a cercare anche piccole perle di alto valore artistico, benché semisconosciute, come “Oltre il ponte”, il cui testo fu composto da Italo Calvino e la musica da Sergio Liberovici (dalla prefazione di Enrico Pagano)
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