Descrizione
Domenicone, divenuto dopo la guerra artista conosciuto e apprezzato, aveva, al tempo della Resistenza, quindici anni. È con mano adolescente ma sicura che esprime la propria scelta di libertà e quella dei suoi compagni riassumendola graficamente in disegni che scandiscono i momenti della vita partigiana: la fatica, le lunghe marce, i volti, ma anche i canti, i bivacchi attorno al fuoco, la nostalgia.
Con grande sensibilità, Domenicone colse gli stati d’animo dei partigiani, seppe scrutarli, come sottolinea Giorgio Falossi “nei loro aspetti più intimi, cogliendone le inquietudini, i trasalimenti di cupa mestizia. Volti affilati, stupefatti. Qualcuno anche sorride, un sorriso che esprime la conoscenza di una verità inaccessibile. Un sorriso spensierato, un momento di paura, che rende questi personaggi subito familiari ed anche vicini, sì che a distanza di tanti anni noi possiamo ancora partecipare ai loro sentimenti, alla loro vita di azione”.
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