Descrizione
A qualcuno sembra di sentire ancora i loro canti e di vedere le loro figure curvate a mondare il riso, quasi scorresse un’eterna proiezione di “Riso amaro” sullo schermo della memoria della pianura vercellese. Le mondine fanno parte, impropriamente, più della leggenda che della storia e questo porta spesso a considerare queste donne come un mito del Novecento, trascurando tutti gli aspetti materiali che erano legati alla loro condizione lavorativa.
Invece le mondine erano le protagoniste di un’immigrazione stagionale per un lavoro precario; erano pagate poco, con contratti strappati con lotte e sofferenze; vivevano e agivano in contesti igienico-sanitari che oggi sarebbero considerati degni di procedimenti per violazione dei diritti umani.
Questa pubblicazione si propone di riportare al centro della scena il lavoro e l’ambiente, senza indulgere alle nostalgie di altri tempi o al fascino che si è creato intorno a queste donne che hanno contribuito con le loro fatiche a consolidare l’economia agricola nazionale e, provenendo da regioni diverse, come emerge dai quadri statistici presentati, a favorire i processi di scambio culturale fra le comunità e a realizzare l’unità del Paese nella dimensione della quotidianità.
Fatica e lavoro, emancipazione e conflitto, sofferenza e immigrazione: la storia delle mondine ha molto da insegnare ancora oggi, se si spinge la ricerca oltre il folclore e si interrogano nuove e diverse fonti conservate in tanti archivi pubblici e privati, come ha fatto l’autore, Enrico Miletto.
Il suo libro propone, oltre a un’ampia informazione, anche spunti significativi per riflettere in chiave attuale sui temi del lavoro, della salute e delle prospettive dell’economia del riso, ancora oggi fondamentale per tutta l’Italia.
(Dalla prefazione dell’on. Luigi Bobba, sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali)
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