Descrizione
Sono trascorsi ottant’anni da quando il sottotenente artigliere di complemento Aurelio Mazzone (1917-1987) è partito da Acqui alla volta del fronte russo, e quaranta da quando ha deciso di integrare le annotazioni del diario con puntualizzazioni ed espansioni inserite senza soluzione di continuità nel testo originale, come se fossero state scritte all’epoca dei fatti.
Mazzone evidentemente sentiva forte l’esigenza di chiarire meglio certe situazioni aggiungendo particolari che all’epoca aveva dovuto omettere perché, nonostante la scrittura quasi miniaturizzata, lo spazio a disposizione sulle agendine era esiguo. A quest’opera, frutto dell’interpolazione tra il diario (scritto tra 22 giugno 1942 e 22 maggio 1943) e le memorie successive, egli stesso ha pensato di dare il titolo “La Storia non insegna”, che si è mantenuto nella presente edizione del memoriale.
Di questa straordinaria testimonianza, che va ad aggiungersi come una tessera di mosaico alla già nutrita memorialistica sulla tragica campagna di Russia del 1941-1943, nel 1984 Giovanni Turcotti ha pubblicato un estratto nella rivista “l’impegno”. La scelta dei brani da proporre al lettore aveva privilegiato il racconto delle vicende più drammatiche dell’esperienza del giovane artigliere, vale a dire i giorni di dicembre 1942 in cui le divisioni di fanteria “Ravenna” e “Cosseria” vennero travolte dall’offensiva russa sul medio Don. Furono quelli i momenti in cui, ancor più che in ogni altra situazione di guerra, la vita o la morte di Mazzone e dei suoi compagni vennero decise da particolari irrilevanti, da scelte imponderabili, dalla pura casualità. Giovanni Turcotti non si limitò a estrapolare le pagine di diario da pubblicare, ma le fece precedere da un’introduzione sul significato complessivo della testimonianza di Mazzone, che proprio per il suo valore illuminante si è deciso di ripubblicare in forma di introduzione alla presente edizione (dalla prefazione di Marcello Vaudano).
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