Descrizione
Il volume ricostruisce i primi sei mesi della Resistenza partigiana nel Biellese orientale, caratterizzati innanzitutto dalla difficoltà di definire in senso militarmente attivo il carattere della scelta della montagna come luogo di rifiuto della continuazione della guerra sotto le insegne della Repubblica sociale neofascista e con gli ex alleati nazisti. La costituzione dei primi distaccamenti biellesi, che si chiamavano “Bandiera”, “Bixio”, “Mameli”, “Pisacane”, incamerando la tradizione risorgimentale e garibaldina, “Matteotti”, ispirandosi alla più emblematica vittima della violenza politica fascista, “Piave”, rifacendosi alla cultura della difesa del suolo patrio risalente alla prima guerra mondiale, i rapporti tra l’organizzazione resistenziale e gli scioperi nelle fabbriche tessili, i tentativi di repressione del movimento partigiano da parte di tedeschi e fascisti del 63° battaglione “Tagliamento” e del 115° battaglione “Montebello” occupano la prima parte dell’opera, la meno originale, in cui Moranino propone un quadro d’insieme ricostruito principalmente su fonti già edite. Nella struttura complessiva del volume questa sezione si legge come preludio indispensabile per conoscere la parte più interessante e tragica, in cui si descrive l’occupazione partigiana di Rassa e il tormento della successiva ritirata: qui la scrupolosa ricostruzione storica del Moranino autore, attenta al dettaglio, si sovrappone, senza offuscarlo, al racconto del Moranino testimone e protagonista.
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