Descrizione
Queste fotografie ritraggono uomini e donne che fecero parte del movimento partigiano nel Biellese e nel Vercellese, come protagonisti o collaboratori, e uomini, donne e bambini che di quel movimento vissero le fasi culminanti, dall’estate del 1944 all’aprile del 1945. Non si tratta di una didascalica ricostruzione della Resistenza: alle ben note immagini di carattere militare (l’attacco ad un autocarro fascista, il famoso lancio di rifornimenti effettuato da aerei degli Alleati), e a quelle di carattere politico (le lezioni dei commissari, i comizi nei paesi liberati), si sono preferite le immagini di uomini che non erano e non avevano la vocazione degli eroi, ma erano uomini e giovani “come tutti gli altri: ragazzi a cui piaceva fare l’amore, bere in osteria, ballare o giocare o scherzare sul prato, fantasticare la sera sotto il tetto di travi e di pietre della baita”.
Volti, gesti, espressioni, che l’obiettivo del partigiano “Lucien” colse e fissò, assieme a immagini di vita partigiana negli accampamenti di fortuna, nelle baracche della “città di legno” costruita nella baraggia, durante la vita nelle cascine e nei paesi, durante le marce di trasferimento, nei momenti dell’addestramento militare e durante il tempo libero.
Per seguire un percorso già tracciato da “Lucien” – che non volle mai apporre didascalie alle fotografie in mostra – non sono precisati luoghi, persone, date: sia perché, a distanza di tanti anni, i ricordi dei protagonisti non sempre coincidono, rendendo impossibili descrizioni puntuali, sia perché le immagini possiedono ancora la forza per esprimere autonomamente i valori che le hanno generate. Le brevi schede che aprono i capitoli o corredano alcune sezioni non sono che appunti a margine, rapidi ragionamenti su una particolarissima e irripetibile esperienza fotografica.
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