Descrizione
Il 63° battaglione “Tagliamento” della Guardia nazionale repubblicana, giunto a Vercelli il 19 dicembre 1943 con l’ordine di stroncare il nascente “ribellismo”, in seguito alle ripetute richieste di rinforzi avanzate dal capo della provincia Michele Morsero ai vertici della Repubblica sociale, era comandato da Merico Zuccari. Il 1 marzo 1944, con la fusione del 63° battaglione e del battaglione giovanile “Camilluccia”, venne costituita la legione “Tagliamento”, articolata in due battaglioni, rispettivamente agli ordini del maggiore Giuseppe Ragonese e del maggiore Oreste Menegozzo.
Nel dopoguerra, i vari procedimenti aperti contro il comandante della legione e suoi sottoposti furono unificati dinanzi al pubblico ministero presso la Corte di assise, sezione speciale di Brescia, poiché gli ultimi atti di cui erano accusati Zuccari e i suoi erano appunto stati compiuti nel territorio di questa provincia. Il Tribunale di Brescia, essendo emerse nel corso dell’istruttoria “questioni di carattere militare influenti nel giudizio”, l’8 novembre 1947 dichiarò la propria incompetenza per materia e ordinò la trasmissione degli atti al Tribunale militare territoriale di Milano, rimettendo gli atti alla Procura militare presso il Tribunale militare di Milano.
Egidio Liberti fu comandante partigiano in val di Susa, vicecomandante delle formazioni “Giustizia e Libertà” del Piemonte e capo di stato maggiore del Cvl, ruolo nel quale portò un valido contributo alla preparazione e alla esecuzione della vittoriosa insurrezione dell’Italia occupata.
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