Descrizione
L’autore, basandosi su una ricca documentazione storica e sui racconti dei famigliari, racconta le vicende biografiche di «diciannove giovani soldati trascinati in conflitto da un duce che sognava un posto glorioso nella storia […]. Altre quarantotto vite sarebbero state spezzate nei venti mesi di guerra di liberazione che separavano dal 21 aprile 1945, giorno in cui Valle Mosso fu liberata. Fra loro partigiani combattenti per la libertà, soldati del regio esercito o della Repubblica di Salò che si rifiutarono di servire i nazifascisti, renitenti alla leva obbligatoria, vittime civili e militi Rsi che difesero il nazifascismo e la sua disumanizzazione. Due le donne, vittime civili, una per ogni campo contrapposto. […]. Ricordarli non significa metterli sullo stesso piano storico e umano […].
Seguire le strade percorse dai ragazzi di Valle Mosso, partiti da un piccolo paese industriale e mai più tornati, permette di ritrovarsi ai crocevia della storia, conoscere da vicino le tappe principali di quegli anni di conflitto. […] Lo sbarco in Normandia, la strage di Cefalonia, la campagna d’Africa, la prigionia in Russia o in Germania, le battaglie, gli eccidi e le glorie della guerra di liberazione nel Biellese e altrove sono solo alcuni degli episodi da cui prende vita il racconto che ci induce a non voltare le spalle all’orrore. Conoscere la storia e le emozioni di questi uomini-ragazzi è come riappropriarci un po’ di noi stessi».
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